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IL GIUOCO

 

 

Questa pagina é dedicata specialmente a chi con il proprio cane pratica una attività agonistica e fa del giuoco, una preziosa arma a sua disposizione. La cinofilia sta cambiando e sempre di più si vedono assottigliare le schiere dei "duri" appartenenti ad una concezione del cane sorpassata, frutto per larga parte di cattiva informazione ma anche di una metodologia errata di acquisirla. Aumentano quelli che rispettano il cane, quelli che si divertono con il cane utilizzando tecniche aggiornate, lontane anni luce da concetti come ad esempio: "Il cane lo deve fare perchè lo dico io!" Tuttavia l'uso del gioco come strumento di lavoro può rivelarsi un arma a doppio taglio se ne viene fatto un uso sconsiderato.Non si può passare dal passato al presente senza lasciarsi dietro anche l'improvvisazione,  caratteristica delle vecchie tecniche coercitive e sostituirla con il sostegno che ci offrono la ricerca,gli studi. I metodi duri davano "risultati" veloci (quando "sapientemente" usati) le tecniche rispettose del cane passano per tante ripetizioni, passano per una manipolazione della psiche del cane e quindi richiedono una maggiore attenzione alle regole, l'improvvisare può rivelarsi  irispettoso del benessere del cane.

Froid dette la seguente definizione del giuoco: "“The opposite of play is not what is serious, but what is real” (L'opposto del giuoco non é ciò che é serio ma ciò che é reale). A dispetto degli studi svolti recentemente ancora nessuno é riuscito a definire il giuoco sotto il profilo biologico,nessuno é ancora arrivato ad argomentazioni conclusive su come il giuoco contribuisca alla riproduzione ed alla sopravvivenza. Ad ogni buon conto la scienza definisce il giuoco non solo come una attività, ma uno stato mentale.Il giuoco può essere descritto come una versione non del tutto funzionale  di versioni "più serie dello stesso comportamento; quello che é certo perà é che il giuoco é un atto volontario che compie il cane quando é in uno stato di rilassatezza.E qui occorre sottolineare un particolare non da poco: per essere considerato giuoco esso non deve essere rivolto al raggiungimento di un particolare risultato! Questo credo costituisca elemento di sorpresa per molti, ma per essere giuoco l'esito dell'attività deve risultare calmante e non eccitante. Stuart Brown (2008) non considera gioco attività dirette all'ottenimento di coppe,trofei, l'utilizzo del condizionamento operante piuttosto che un semplice riporto di un oggetto. Stando ai suoi studi più l'attività é diretta all'ottenimento di un traguardo prima scemano gli effetti benefici del giuoco. Il giuco non é conseguente ad una attività preordinata ma si svolge spontaneamente. Cani appartenenti alle forze armate ungheresi sono stati divisi in due gruppi, nel primo i cani hanno lavorato e sono stati premiati con giuochi come il salamotto,pallina etc. nel secondo invece il cani hanno giuocato ma non come conseguenza di un esercizio ben fatto ma più un gioco fine a stesso. In entrambi i gruppi sono stati prelevati campioni salivari di cortisolo (vedi articolo sullo stress) prima e dopo lo svolgimento dell'attività  . I risutati hanno visto i livelli di cortisolo aumentare nel primo gruppo e scendere nel secondo! Dunque solo il secondo gruppo ha percepito l'esperienza come giuoco.

(Horváth et al.,2008). Dunque affinchè il cane giuochi debbono esserci alcuni presupposti senza i quali il cane semplicemente non giuoca:

 

  • Luogo famigliare che promuova un sensazione di sicurezza emotiva

  • Indirizzato all'immediata conseguenza che esso comporta

  • Il giuoco é un atto volontario e autorinforzante

  • Giuoco e realtà sono diversi

  • Il giuoco implica ripetitività creativa

 

Nel cane troviamo tre modalità di giuoco:

  • Giuoco con oggetti

  • Giuoco di predazione

  • Giuoco sociale

 

La motivazione del giuoco inter ed intraspecifico  é diversa,  ciascuna complementa

l'altra ma non la sostituisce. Concludendo facciamo molta attenzione specialmente

con cani eccitabili, ma non solo, certi giuochi potrebbero avere l'effetto opposto a

quello auspicato o comunque tradire le aspettative.

 

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