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Grain free..ma non solo.

 

Quando successivamente alla perdita del mio amato Hogan a causa di un osteosarcoma che se lo portò via in una settimana ho iniziato ad occuparmi di alimentazione del cane,presto mi resi conto che l'industria delle multinazionali ne aveva il controllo totale almeno per quanto pertinente al commerci di cibi specifici per animali.Tutta la filiera é sotto il loro controllo:università, enti di controllo, produzione,distribuzione,veterinari, possono contare persino in forti influenze a livello legislativo. Si pensi che ben oltre l'80% della produzione mondiale fa capo alle multinazionali.Altra cosa che balzò immediatamente agli occhi, fu che l'industria mangimistica non era altro che un metodo molto efficace e remunerativo per disporre degli scarti di altri prodotti alimentari non utilizzabili per la produzione di prodotti destinati al consumo umano. Infine mi resi conto che attraverso la pubblicità le università e tutto quello che c'è a valle delle stesse i consumatori erano tratti in inganno pensando di dare il meglio ai propri cani quando spesso era il peggio che compravano specialmente nei supermercati, ma anche nelle ferramenta e nei negozi specializzati, normalmente condotti da personaggi che al massimo sono in grado di riproporre quanto appreso dai rappresentanti a loro volta capaci di ripetere soltanto quelle nozioni impartite dalla azienda produttrice.Vittime di questo sistema non solo il pubblico ma anche quei veterinari che hanno riposto la loro fiducia negli informatori non a caso sono proprio loro a consigliare più spesso che no, ignari delle schifezze che propongono, le peggiori marche rese famose dalla pubblicità, marche che trovi anche al supermercato per gli addetti ai lavori uno dei posti dove trovare i mangimi di qualità più scadente. Con questa premessa capirete che se da una parte capisco che non tutti sono in grado di alimentare il proprio cane/cani con una dieta fresca correttamente formulata , concedo che alcuni cibi pronti siano meno peggio di altri,dall'altra non mi fido mai delle dichiarazioni provenienti dal settore dell'industria mangimistica avendo raggiunto la convinzione che sono sempre fatte per portare il consumatore a capire una cosa diversa rispetto a quella rispecchiante la realtà dei fatti. Così mi sono chiesto:"Come mai questa campagna sul "grain free""? La risposta che ho trovato consultando fonti internazionali é la seguente: i carboidrati usati al posto della carne iniziavano ad essere un punto debole così si é pensato bene di illudere il pubblico di averli tolti, mentre invece sono stati rimpiazzati da altri carboidrati, ma di qualità anche peggiore come vedremo più avanti. L'eccezione sono quei cibi che hanno effettivamente ridotto la percentuale di glucidi che sono purtroppo un po' come mosche bianche. Non é lo scopo di questo articolo vagliare i magimi uno er uno però credo sia interessante come punto di partenza vedere mediamente cosa é successo negli USA.

 

 

 

 

 

Che il grain free nell’industria mangimistica sia uno dei segmenti in rapida crescita emerge da una ricerca fatta da GfK nella quale la crescita del grain free negli USA è aumentata del 42% nel 2012 and 31.5% in 2013, 24% in 2014, arrivando ad un totale di  US$2.2 miliardi venduti nei negozi di animali. Il grain free nel 2015 oggi rappresenta il 30% di tutte le vendite. Cos'è che spinge questa crescita rapida del grain free? Sembra che i consumatori americani stiano diventando sempre più consapevoli che i loro amati cani necessitino di una dieta ricca di proteine e grassi. L’errore che commettono i consumatori è quello di considerare il grain free come low carb  (carboidrati bassi ) non è sempre così.

L’errore più comune che commettono i consumatori è quello di considerare il grain

free come Low carb  (carboidrati bassi ) non è sempre così come illustrato nel grafico.

L'altro é quello di pensare che i carboidrati appartenenti ai "grain" siano di qualità

inferiore a quelli non grain: non é così. Anche tra  i migliori cibi “grain free” troviamo

ingredienti  quali patate e "piselli" spacciati per essere una buona fonte di energia 

quando sappiamo benissimo che questi carboidrati servono esclusivamente per tenere

insieme le crocchette, ai cani non servono, essi  convertiti in zuccheri.causano un

rilascio di insulina che fa scendere gli zuccheri nel sangue e a questo punto avviene

un rilascio di cortisolo per bilanciare di nuovo gli zuccheri.

Stando al Dr.Becker  ciò provoca la stessa sindrome metabolica che accade nelle persone

ovvero la leptino-resistenza,sia a livello centrale (sistema nervoso centrale) che

periferico (muscolare), e che questa possa portare all’insulino-resistenza e di

conseguenza al diabete tipo 2 [4] che colpiscei cani.I "piselli"  in due studi recenti nei

quali cani e gatti sono stati una dieta contenente il 66%  di "piselli" si è visto che la

digeribilità degli amidi era inferirore a quella di diete contenenti riso e granturco (Carciofi et al., 2008; de-Oliveira et al., 2008). Va però detto che normalmente i "piselli" sono presenti in quantità non superiori al 15% della dieta e sembra che fino al 50% non provochino problemi.Curiosamente i piselli o più correttamente la fibra dei piselli non é elencata tra gli ingredienti approvati AAFCO.Ci sono due tipi di patate che sono utilizzate nei cibi per cani le prime dette “sweet potatoes” sono poco usate in quanto più care delle “white potatoes”.Esse hanno un indice glicemico più basso, di contro sono molto ricche di amidi,le seconde più economiche hanno un indice glicemico più alto con tutte le conseguenze già evidenziate per i "piselli"

Le conclusioni che possiamo quindi trarre da questi dati sono che "grain free" non significa certamente senza carboidrati e che se certi prodotti sotto questo profilo sono miglorati ancora troppi mantengono percentuali troppo alte. Ma perchè ce l'ho tanto con i carboidrati? Perchè un buon mangime preferibilmente non dovrene averne più di un 20%  anche se si possono attuare dei trucchetti quando la percentuale supera tale limite, aumentando proteine e grassi in base a vari parametri quali ad esempio: l'attività fisica,l'età, la razza e la stagione. Il cane se in salute non ha necessità di mangiare carboidrati dai quali ricava il glucosio lo dicono i testi veterinari sacri dell'alimentazione del cane:

National Research Council of the National Academy of Sciences, “Nutrient Requirements of Dogs and Cats”, 2006 Edition, National Academies Press, Washington, DC

Waltham Book of Dog and Cat Nutrition (2nd edition, 1988), we read that

"There is no known minimum dietary carbohydrate requirement for either the dog

or the cat. Based on investigations in the dog and with other species it is likely that

dogs and cats can be maintained without carbohydrates if the diet supplies enough

fat or protein from which the metabolic requirement for glucose is derived."

Ma allora come mai si trovano informazioni a favore dei carboidrati nella dieta del

cane? Già nel 1999 William Campbel lo spiegava così:“We must bear in mind that

most of the studies you may have read on this subject, if not all of them, may have

been funded by high-carbohydrate diet dog food manufactures” (Webtrail, April,

1999).La realtà é che i carboidrati costano meno delle proteine ma ne hanno lo stesso

apporto calorico, si conservano più facilmente ,ma sopratutto senza di essi le

crocche prodotte con l'estrusore (la stragrande maggioranza) non rimangono insieme!

Veniamo ora alla tapioca, una "new entry" che mi ha incuriosito, infatti ricordavo da racconti per ragazzi letti in gioventù che essa derivava da una  pianta velenosa,  la Manioca che  contiene un glucoside che produce acido cianidrico  un veleno  utilizzato dai nativi amerindi (Perù), per intingere le punte di frecce e lance e paralizzare le prede. Va bene che è “grain free” però…… Inoltre l'acido cianidrico é il meno noto ingrediente che provocò i disastri del 2007 con la melanina, ricordate? Dire che farina di manioca non è sinonimo di tapioca, corrisponde a dire  che la maizena non è la farina di mais: si tratta dell’amido contenuto nel seme o nel tubero di queste piante  e tra le più ricche di questo i polisaccaride sintetizzato dalle piante a partire dal glucosio  sono  il mais, le patate, il riso, la manioca e il grano.  La tapioca viene utilizzata nella manifattura di cosmetici, colle, detersivi e persino carta, oltre che in cucina per confezionare dolci ed essere utilizzata come addensante . Per ricavare la tapioca dalla farina di manioca, si grattugia e si macina la radice di manioca lavata e sbucciata, poi la si strizza ripetutamente lavandola con acqua fresca.Così con queste preoccupanti informazioni mi sono messo a cercare ed ecco cosa ho trovato.

 

Per prima cosa ho scoperto che la tapioca é una fonte di carboidrati ma nulla o quasi di tutto il resto. Infatti il prodotto é così povero che necessita di essere integrato con la metionina e la lisina due ammino acidi contenuti nella carne che però viene come "depredata" di esse dalla presenza della tapioca problema che non sussiste nella formulazione con i "grain". Nell'immaginario comune il fatto che un mangime sia "grain free" implica che sia di qualità superiore: niente di più lontano dalla verità! Anche la tapioca grazie all'alta concentrazione di carboidrati presenta gli stessi rischi legati alla conversione in zuccheri già descritti.Inoltre la tapioca contiene glicosidi cianogeni che produce acido cianidrico nello stomaco attraverso il processo di idrolisi!

Manioca.

L'acido cianidrico é tossico per gli animali e gli uomini in base alla

quantità a cui essi sono esposti al chimico ad esempio esso era usato

nelle camere a gas dei nazisti ed é tutt'oggi usato per le esecuzioni

negli USA. La tossicità dipende dal dosaggio della sostanza che assunta continuativamente a mio personale parere può mettere  a rischio le persone come gli animali anche considerando che l'assunzione  di bassi  livelli di cianuro come avviene per alcune popolazioni dell'africa tropicale sono note per dare luogo a livelli ematici di cianuro più alti del normale, che possono provocare debolezza, difficoltà nel camminare,problemi alla vista, sordità e ridotta funzione della tiroide nonchè Tropical Ataxic Neuropathy

Se ancora non bastasse il cianuro é un inibitore irreversibile delle cellule delle vie respiratorie.Però siamo sempre li occorre dimostrare che l'acido cianidrico faccia male piuttosto che dover dimostare che faccia bene!Ma certamente dirà il lettore "ve ne sarà così poco ......" Ecco qua qualche numero. Livelli di cianuro superiori a 100 ppm  sono da considerarsi inaccettabili.In un mangime "no grain" a seconda della qualità se ne potrebbero trovare  oltre i 1026mg/kg circa 718.85ppm. La dose letale minima negli uomini é di 50/60mg.Un cane di circa 30kg alimentato a "grain free" potrebbe ingerire circa 17.6mg di acido cianidrico al giorno. Considerando che ciò rappresenta circa 1/3 del peso medio di una persona il cane assumerebbe l'equivalente di 52.8mg in una persona quindi nei 50/60mg di dose letale minima per gli umani. Anche volendo supporre che tutto ciò sia esagerato (non lo é) credo che il rischio che i nostri cani sviluppino almeno una tossicità cronica non sia così peregrina!

Informazioni ottenute da Wysong, Address: 7550 Eastman Avenue, Midland, Ml 48642

Ma perchè il "grain free" é percepito come qualitativamente superiore? Potenza del marketing "grain free" non significa  senza

carboidrati. "Grain free" non significa più naturale, almeno fino quando non si dimostrerà che le patate siano più naturali del riso

o i piselli più naturali del granturco. Altra idea sbagliata é quella che il grain free sia più indicato per i cani con allergie.

Certamente alcuni cani soffrono di questi problemi, ma le cause più comuni di allergie sono da ricercarsi nelle proteine non certo

il mais o il riso. Le allergie più frequenti (causate dal cibo) nell'ordine risultano  essere: il manzo,latticini,grano uova,pollo,

agnello,soia,maiale ,coniglio e pesce. Vale la pena ricordare che é attraverso con una dieta ad esclusione della durata di 12 settimane chesi può stabilire se un cane é allergico ad un ingrediente. Appare quindi evidente che un cane in salute non debba

necessariamente seguire una dieta grain free,ad esempio alcuni soggetti traggono beneficio da una dieta ad alto contenuto

di fibra (cereali).Il cane non é allergico a tutti i cereali (grains) (che hanno antigeni diversi) e sarebbe davvero curioso eliminarli tutti conseguentemente alla allergia per uno di essi. Rare risultano essere  le allergie nei confronti del riso.

Ancora problemi..purtroppo problemi che gli esperti di settore  si guardano bene dal rivelare a chi consiglia e chi vende i cibi per cani, dopo tutto l'obbiettivo é quello di vendere e fare profitto come e a che costo, non sembra interessare a nessuno.Acrilamide!

Iniziamo con le buone notizie:L’EPA (Environmental Protection Agency) e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno classificato l’acrilamide come “probabile cancerogeno”.La formazione avviene a causa dell’ alta temperatura applicata agli alimenti vegetali,  una reazione tra l’aminoacido asparagina e gli zuccheri semplici presenti in questi alimenti. I fattori che contribuiscono alla formazione di acrilamide sono la mancanza di umidità residua nel prodotto e nella superficie. Caratteristiche comuni a qualsiasi tipo di crocca! E così in barba a tutti i proclami di completezza dei vari marchi, oggi al fine di evitare una continua esposizione a queste "delizie" si sta rivalutando l'idea di variare la dieta utlizzando crocche diverse...oh però bianciate!! Concludendo appare evidente che il "grain free" abbia i suoi problemi come li ha il "grain rich", entrambi sono formulati con l'unico scopo di produrre profitto, entrambi possono essere più o meno adeguati ad un soggetto piuttosto che un altro,entrambi sono composti con  residui o scarti di lavorazioni precedenti.Infine raccomandiamo a tutti di non cambiare cibo in base alla moda del momento o così per provare qualcosa di nuovo. Il cambio di una dieta parte da una visita dal veterinario per verificare lo stato di salute del cane svolgendo tutte le analisi necessarie e per poi rivolgersi ad un nutrizionista qualificato, che sia in grado di rispondere adeguatamente, alle esigenze del cane evidenziate attravereso le analisi.

 

 

 

 

 

 

 

 

No, non siamo di parte consigliamo la visione del filmato per capirne di più sul discorso delle aflatossine.

                                       

 

 

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